All’interno del Roma Europa Festival si inserisce una mostra degna di nota dal titolo DigitaLife 2016 e ovviamente, come il nome suggerisce, la mostra ormai alla sua settima edizione intende esplorare attraverso quattro installazioni il mondo digitale tout court.

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Quattro esperienze artistiche completamente diverse tra loro sia per impatto visivo che emotivo ma unite da un unico comun denominatore: l’immervisività. Ogni opera da la possibilità al pubblico di partecipare attivamente all’evento Arte in se per se.

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Noi siamo rimasti stupiti di fronte alla magnificenza del 3D Water Matrix, un’istallazione monumentale che attraverso 900 valvole magnetiche computerizzate creano un’opera fluida grazie al movimento inusuale dell’acqua. Il 3D Water Matrix si potrebbe definire come un balletto ipnotico dell’acqua che nell’arco di mezz’ora, queste le sequenze temporali che si alternano, lascia lo spettatore completamente mesmerizzato di fronte a una sorta di mandala acquatico.

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Altra installazione che merita di essere pienamente “vissuta” è il Deep Dream_Act II: un ipercubo all’interno del quale il visitatore sarà “travolto” dal flusso di dati visivi, tra immagini e video, prodotti da Google ogni secondo. Un a vera esperienza alla Matriz, avvolgente e disorientante al tempo stesso.

La mostra è in corso alla Pelanda del Macro Testaccio fino al 27 novembre 2016.

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